Insediandosi sulla panchina dell’Agropoli nell’ultima settimana dell’Ottobre scorso, Gianluca Procopio, 43enne tecnico catanzarese, ha accettato una vera e propria “sfida”, prendendo le redini di una squadra in profonda crisi di risultati e di classifica, collocata per di più, in un contesto generale abbastanza compromesso già da tempo. Un’avventura che Procopio non ha esitato un attimo ad accogliere con tenacia, determinazione e quella voglia di mettersi in gioco pur consapevole di andare ad abbracciare una causa caratterizzata da notevoli criticità, che purtroppo, si sono acuite nel tempo.
Oggi, questa Società, si regge unicamente sulle spalle del Presidente Stefano Bisogno, colui che sta cercando di salvaguardare la sopravvivenza dell’US Agropoli, dopo che diverse altre “entità” hanno abbandonato la “nave” strada facendo, disattendendo promesse ed impegni di vario genere, presi in tempi non sospetti. Più di una persona ha tirato i remi in barca in corso d’opera, lasciando al timone del Club un uomo solo, che sta facendo da mesi quel che può, provando ad infondere relativa serenità ad una squadra che, serena, può esserlo fino ad un certo punto. E anche la competitività dell’organico dei Delfini, è stata fortemente compromessa nel momento in cui sono andati via diversi elementi-chiave, che hanno scelto di andare a misurarsi in contesti, magari meno blasonati di Agropoli, ma principalmente scevri di qualunque tipo di problematica logistica, economica ed ambientale.
Mancano tante cose oggi a questo Agropoli, persino delle figure determinanti a supporto dell’area tecnica e dirigenziale. Anche i tifosi si sono grandemente disaffezionati alle sorti della squadra, eppure, i motivi per sorridere ci sono, eccome.
Gianluca Procopio ha esordito sulla panchina agropolitana il 27 Ottobre scorso perdendo largamente a Gravina, poi, subito una gran prestazione contro il Città di Fasano fermato al “Guariglia” sul 2-2, prima uscita di un mese di Novembre caratterizzato da altre due pesanti sconfitte esterne, prima a Taranto e poi a Casarano, con nel mezzo la vittoria interna per 4-2 nel Derby con la Nocerina.
A Dicembre invece, si è cominciato sul serio a vedere la mano del tecnico calabrese, con l’Agropoli che ha perso tre gare di fila per 1-0, contro Audace Cerignola, Brindisi e Nardò, non meritando assolutamente di uscire sconfitto e spesso condannato solo da episodi sfavorevoli. Nulla da dire sul piano della personalità, del gioco e dell’intensità, caratteristiche che assumono ancor più valore considerando come siano state concretizzate da atleti con la testa tutt’altro che sgombra. La sconfitta per 2-0 subita nell’ultima gara dell’anno, sul campo del Grumentum Val D’Agri, ha fatto chiudere non bene il Girone d’Andata ai Delfini, che però, alla ripresa del Campionato, hanno sfoderato due prestazioni di altissimo livello, andate oltre ogni più rosea aspettativa. La sconfitta per 2-1 sul campo del Sorrento, terza forza del Girone H, ha lasciato decisamente l’amaro in bocca alla banda di Procopio, che non a caso è uscita tra i complimenti degli avversari per la prova messa in scena allo Stadio “Italia”. Almeno un punto lo si poteva portare a casa, un punto che i Delfini sono poi andati a prendersi, pareggiando 0-0 cinque giorni addietro tra le mura amiche contro il Foggia, a margine di un match che sulla carta doveva essere senza storia e in cui, invece, se c’era una squadra che meritasse di vincere, questa era proprio l’Agropoli. Un pari contro una “grande” che rappresenta il riscatto di un gruppo che tra mille difficoltà sta seguendo il proprio Allenatore, che sta raccogliendo i frutti di un gran lavoro settimanale e che ancora crede fortemente al raggiungimento della salvezza.
In questo momento, la zona Play-Out dista sei punti, ma nelle prossime sette gare si deciderà probabilmente il destino di questo Agropoli, che da qui al 1º Marzo, oltre ad ospitare la Capolista Bitonto, affronterà nell’ordine Team Altamura, Gladiator, Gelbison, Fidelis Andria, FC Francavilla e Gravina. Sei scontri diretti che ci diranno per cosa potranno realmente lottare i Delfini nelle successive otto gare previste da qui sino a fine Campionato.
Su questo e su tanti altri aspetti, abbiamo colloquiato proprio con Mister Gianluca Procopio, che in Esclusiva per TuttoSerieD, ha analizzato il momento della sua squadra, delineando quelle che sono le reali aspettative del gruppo per il presente e l’immediato futuro.
Mister Procopio, a distanza di due mesi e mezzo dal suo insediamento sulla panchina dell’Agropoli, possiamo stilare un bilancio rispetto al suo primo periodo alla guida tecnica dei Delfini?
Assolutamente Sì. Abbiamo giocato undici gare sotto la mia gestione e quindi si può tracciare un primo bilancio, che a mio avviso non può che essere positivo ed incoraggiante, viste soprattutto le condizioni non proprio ottimali in cui ci troviamo quotidianamente a lavorare. Ho ereditato una squadra incapace di esprimersi al meglio e mentalmente condizionata da tante situazioni esterne non felici, costringendoci ad incidere sui ragazzi prima di tutto dal punto di vista mentale e poi da quello tecnico-tattico ed atletico. Oggi, dopo due mesi e mezzo di lavoro, si cominciano a vedere i frutti di ciò che è stato preparato con la squadra giorno per giorno e nel complesso, sotto l’aspetto della crescita globale, non posso che essere molto soddisfatto.
La situazione organizzativa, programmatica ed economica del Club non è delle migliori, questo lo sappiamo. Assume per questo un valore ancor più grande, il rendimento che la sua squadra ha palesato nelle ultime gare, dove siete usciti sconfitti in tante occasioni in maniera assolutamente immeritata e tra i complimenti degli avversari. Quanto la gratifica questa circostanza, al netto di una classifica che comunque resta deficitaria?
Dopo la pesante battuta d’arresto di Casarano, oltre alla sconfitta per 2-0 col Grumentum, l’Agropoli ha perso quattro partite con un solo gol di scarto, di cui tre per 1-0, venendo condannato solo da episodi sfavorevoli, come con l’Audace Cerignola, dove la gara è stata decisa da un’azione particolare sugli sviluppi di un calcio d’angolo. A Sorrento invece, abbiam perso 2-1 una gara dove anche un pari poteva starci stretto. Questo sta a significare come i miei ragazzi stiano lavorando in maniera egregia ed è ovvio che i complimenti degli avversari ci gratifichino, anche se solo fino ad un certo punto, perchè quello che conta sono i punti che si portano a casa e dopo la vittoria con la Nocerina, purtroppo, ne abbiamo raggranellato solo uno.
Un punto però che vale oro perché conquistato contro una “grande” come il Foggia, a margine di una gara dove, a detta di chiunque abbia assistito alla gara, l’Agropoli si possa dire abbia perso due punti per quanto espresso sul manto erboso del “Guariglia”. Condivide anche lei questo tipo di disamina?
Beh, non potrei non condividerla, specie dopo aver assistito ad una prestazione encomiabile dei miei ragazzi, che si sono prodotti in una gara splendida, dove effettivamente avremmo potuto e dovuto portare a casa l’intera posta in palio. Abbiamo sofferto solo in un paio di situazioni scaturite da palla inattiva, ma le più grandi occasioni da rete le abbiamo create noi, contro una corazzata che ha 26 punti in più rispetto all’Agropoli in classifica, ma è un divario che, francamente, in campo non si è visto affatto.
Peccato, perché è stata l’ennesima grande prova, dove però si è raccolto molto meno di quanto seminato.
Cosa pensa che manchi a questo Agropoli, per determinare a proprio favore le gare domenicali e, più in generale, per centrare l’obiettivo-salvezza?
Penso che manchino principalmente due cose. La prima è senza dubbio quell’equilibrio mentale generale, che purtroppo non sono io a dover garantire e che per i ragazzi non è semplice da trovare in questo momento. La seconda, è indubbiamente l’esperienza che a molti Calciatori manca, di certo non per colpa loro, ma proprio in virtù di come in tanti si stiano misurando per la prima volta in un contesto così difficile come quello del Girone H di Serie D, che è il raggruppamento in assoluto più competitivo e complesso dell’intera Categoria.
Effettivamente un Girone di ferro, che la maggior parte degli addetti ai lavori ha ribattezzato come una sorta di “C2”, proprio per la competitività generale, per la passione e la tradizione che avvolge la quasi totalità delle piazze di questo raggruppamento. Per di più, voi siete tra le squadre con l’età media più bassa, dato fortemente condizionato dalle tante partenze che sono state concretizzate strada facendo. Quanto è stato effettivamente compromesso il livello qualitativo della sua rosa, a seguito degli addii di numerosi atleti che erano alle sue dipendenze?
Fortemente compromesso, perché è innegabile che perdere Calciatori come Agate, Camara e Sgambati, giusto per citarne alcuni, abbia obiettivamente portato la squadra a perdere elementi di qualità, di esperienza e piuttosto carismatici, andati via per comprensibili scelte personali e professionali.
Capitan Carmine Sgambati è stato proprio l’ultimo in ordine di tempo ad andare via, scegliendo di misurarsi in Serie C, fortemente voluto dalla Vibonese.
Carmine ha scelto di compiere un passo avanti nella sua carriera ed è una decisione comprensibilissima, la sua. Per altro, parliamo di un ragazzo che meritava quest’opportunità; sono contento per lui e gli auguro il meglio per la nuova esperienza. Per quanto, onestamente, mi dispiaccia fortemente perdere forse il riferimento principale della nostra retroguardia.
Nel corso delle ultime settimane sono arrivati gradualmente i vari Ziroli, Del Negro, Matrone, Carrafiello, Mariani, Cappiello; sono giocatori che si sono calati perfettamente nella vostra realtà sotto tutti i punti di vista o si aspettava di ricevere altre tipologie di Calciatori che andassero a coprire i buchi lasciati scoperti dai vari partenti?
Sono contentissimo di lavorare con questi ragazzi, sono tutti degli ottimi Calciatori con cui ho il piacere di condividere lo spogliatoio. Non ho avanzato particolari richieste al Presidente, perché ero e sono perfettamente consapevole della situazione in cui si trovi questa Società. Quindi non serviva fare alcun tipo di richiesta. Ripeto, il gruppo è sano, solido, composto da ragazzi straordinari, che mi seguono alla lettera e stanno dando tutto, nonostante mille avversità. E questo vale per i giocatori che ho allenato sin dal primo giorno, fino ad arrivare all’ultimo elemento che ci ha raggiunti in corsa. Manca un po’ di esperienza in generale, di malizia, di cattiveria agonistica, abbiamo giocatori veramente giovanissimi in organico che si stanno “svezzando” in un Campionato tremendo, oltre a tanti Under che si stanno disimpegnando alla grande, come lo stesso Orefice, un classe 2002 di notevoli speranze, di recente convocato nella Rappresentativa della LND. Quindi non posso far altro che essere orgoglioso di tutti loro, perché dimostrano di credere fortemente in me e nell’obiettivo che abbiamo in testa, al di là di tutto.
Dall’esterno si ha la netta sensazione che l’Agropoli non si sia per nulla “arreso” e che lotti, unito e compatto, verso il raggiungimento della permanenza in Serie D. Quanto effettivamente credete, lei, il suo Staff e la squadra, nella possibilità di centrare questo, che sarebbe uno storico traguardo?
Ci crediamo enormemente e penso che la Domenica si veda. Stiamo dando tutto, estraniandoci da ciò che concerne le varie dinamiche extra campo. È da tempo che non subiamo una goleada e più in generale, l’avversario. Siamo costantemente in partita per novanta minuti, ce la giochiamo con tutti a viso aperto, consapevoli che il Girone di Ritorno sarà un altro Campionato e di come la lotta-salvezza sia di fatto aperta a sette/otto formazioni. Il calendario ci metterà di fronte ad una serie di scontri diretti da qui a Marzo e sappiamo che, da come ne usciremo da questo periodo, andrà a delinearsi il nostro cammino nei due mesi finali.
Quindi, sembra evidente che l’Agropoli non intenda mollare di un centimetro fino alla fine, anche per onorare la gloriosa maglia di un Club, che nella prossima Stagione, celebrerà il proprio centenario. Quanta soddisfazione potrebbe generare in tutti voi mantenere la Categoria, specie considerando la situazione generale nella quale versa questo sodalizio?
Penso onestamente che si tratterebbe di un’impresa difficilmente replicabile. Nella mia carriera, prima da giocatore e poi da allenatore, sono quasi sempre stato abituato a competere in situazioni di difficoltà estrema, accogliendo sfide che ho avuto la fortuna e il piacere di vincere praticamente sempre. Penso ad esempio a quando accettai di allenare in D, a Montecchio, una squadra che era ultima in classifica a dieci partite dalla fine, salvandoci poi ai Play-Out contro il Tolentino. Ma anche l’anno scorso, a Rimini, in Serie C, dove arrivammo con Mister Petrone in un Club con un piede e mezzo in Quarta Serie, per poi salvarci nello stupore generale. Questo a sottolineare come, io stesso e gli uomini che mi accompagnano in quest’avventura, si sia abituati a competere per obiettivi al limite dell’impossibile. Finora siam sempre riusciti a vincere ogni sfida, speriamo di farlo anche in questa circostanza che, ripeto, rappresenterebbe un’impresa storica, forse irripetibile e da dedicare ad un Club e ad una città che meritano tanto e meriterebbero anche di ritrovare l’Agropoli ancora in D nell’anno del centenario.
Qualora invece non doveste farcela a compiere la fatidica “impresa”? Secondo lei a chi dovrebbero essere attribuite le maggiori responsabilità?
Aspettiamo di vedere come andrà a finire questo Campionato e poi ne riparleremo. Io sono un uomo abituato a dire la verità e ad assumersi sempre le proprie responsabilità, ma è chiaro che se l’obiettivo non dovesse essere centrato, in questa particolare circostanza, le “colpe” sarebbero da dividere ed attribuire a varie componenti. Ma, come ho già detto, aspettiamo di vedere come terminerà la Stagione e poi faremo tutti quanti le opportune analisi tirando le somme, in tutti i sensi.
Cosa la amareggia più di tutto in questo momento storico dove la sua squadra sta rispondendo in maniera encomiabile ai suoi input, ma dove al tempo stesso, non si riesce a fare Calcio nelle condizioni più adeguate?
Sono fiero della mia squadra e non posso rimproverare nulla ai ragazzi, che mi stanno dando tutto quello che possano darmi in questo momento. Dispiace e mi amareggia, non poco, dover fare Calcio nonostante mille criticità. Sappiamo a chi dobbiamo dire Grazie, ma purtroppo sappiamo anche che tante figure siano venute meno strada facendo, abbandonando l’Agropoli un po’ al suo stesso destino. Fortunatamente il nostro spogliatoio è composto da uomini veri, che sono certo continueranno a fare di tutto per cercare di regalare a se stessi, all’US Agropoli e ai tifosi agropolitani, una gioia impareggiabile.
Dall’immediato futuro cosa vi aspettate di concretizzare con i suoi ragazzi?
Ci aspettiamo di continuare a giocare come contro l’Audace Cerignola, il Sorrento e il Foggia, sicuri che prima o poi anche la fortuna sarà dalla nostra parte, cercando di avvicinarci il più possibile alla zona Play-Out. Tutto è ancora in gioco, ci sono altre quindici gare da disputare e siamo intenzionati a dare tutto ciò che riusciremo umanamente a dare, affinché nessuno possa rimproverarci nulla a fine Stagione e soprattutto in modo da poter andare sempre a testa alta, fieri e consapevoli di non esserci mai tirati indietro, specie in una situazione globale quasi drammatica. Sappiamo di come si tratti di un’impresa quasi titanica, ma di certo non impossibile. Finché la matematica non dovesse eventualmente condannarci, noi, i miei assistenti e la squadra, almeno noi, tutti insieme, non lasceremo nulla d’intentato per cercare di centrare una storica permanenza in Serie D.
La Redazione di TuttoSerieD, ringrazia Mister Gianluca Procopio per la disponibilità e la cortesia dimostrata e rivolge a lui e all’US Agropoli 1921, un sincero “In Bocca al Lupo” per il prosieguo della corrente annata sportiva.